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Umfrage Weihbischöfe Bistum Chur

Die röm.-kath. Kirche als Ganzes gliedert sich in verschiedene Teilkirchen, die durch Bischöfe geleitet werden. Die Teilkirche nennt man Bistum oder Diözese, und so wird der leitende Bischof auch als Diözesanbischof bezeichnet. Schon von Anfang an kannte die Kirche das Institut der Stellvertretung; d.h. neben dem Diözesanbischof gab es weitere Bischöfe, die bestimmte bischöfliche Aufgaben wahrnahmen und so den Diözesanbischof bei der Leitung unterstützten.
Das Kirchenrecht verwendet für Bischöfe, die nicht einer eigenen Diözese vorstehen, den Begriff «Auxiliarbischof». In der deutschen Kirchensprache bezeichnet man ihn als Weihbischof, weil ein Teil seiner Aufgabe u.a. darin liegt, den Diözesanbischof bei Weihehandlungen zu vertreten. Aber nicht nur darin, sondern auch in anderen Aufgabenbereichen ist es wichtig, dass der Diözesanbischof Unterstützung erhält. Unzweifelhaft haben sich die Aufgaben in den letzten Jahren enorm gesteigert und der Diözesanbischof bedarf einer qualifizierten Entlastung durch Weihbischöfe, damit vorab die Arbeit auf nationaler und sprachregionaler Ebene gut erfüllt werden kann.
So macht sich Diözesanbischof Joseph Maria Bonnemain Gedanken, ob es sinnvoll wäre, aufgrund der Grösse des Bistums und der vielen Aufgaben, die er zu bewältigen hat, einen oder mehrere Weihbischöfe für das Bistum Chur einzusetzen. Klar ist, dass mit der Einsetzung eines oder mehrere Weihbischöfe keine automatische Nachfolgeregelung für den Diözesanbischof verbunden ist.
Diese Frage möchte er nicht allein entscheiden, so heisst es in der Handreichung für eine synodale
Kirche des Bistums Chur: «Der Bischof trägt Sorge, dass das Volk Gottes an der Auswahl der kirch-
lichen Amtsträger und Amtsträgerinnen beteiligt wird. Dies gilt auch für die Bischofswahl.» Deshalb sind alle im Bistum eingeladen, ihre Meinung dazu zu äussern.
Sondaggio Vescovi ausiliari Diocesi di Coira

La Chiesa Cattolica Romana nel suo insieme è suddivisa in diverse Chiese particolari, che sono guidate dai vescovi. La Chiesa particolare è chiamata diocesi, e così il vescovo che la guida è chiamato anche vescovo diocesano. Fin dall'inizio, la Chiesa ha conosciuto l'istituzione della supplenza, cioè oltre al vescovo diocesano, c'erano altri vescovi che svolgevano determinati compiti episcopali e quindi sostenevano il vescovo diocesano nella sua guida.
Il diritto canonico usa il termine "vescovo ausiliario" per i vescovi che non guidano una propria diocesi. Parte dei suoi compiti è quello di rappresentare il vescovo diocesano per le cresime. Tuttavia, è importante che il vescovo diocesano riceva sostegno non solo in questo, ma anche in altre aree di responsabilità. Negli ultimi anni i compiti sono aumentati enormemente e il vescovo diocesano ha bisogno di un supporto qualificato da parte di vescovi ausiliari, affinché il lavoro a livello nazionale e linguistico-regionale possa essere svolto bene.
Il vescovo diocesano Joseph Maria Bonnemain sta dunque valutando se sia opportuno nominare uno o più vescovi ausiliari per la diocesi di Coira, a causa delle dimensioni della diocesi e dei numerosi compiti che deve svolgere. È evidente che la nomina di uno o più vescovi ausiliari non è legata a una successione automatica del vescovo diocesano.
Non vuole decidere da solo su questa questione, come si legge nel Manuale per una Chiesa sinodale della diocesi di Coira: "Il vescovo si adopera affinché il popolo di Dio sia coinvolto nella scelta dei titolari delle cariche ecclesiali. Ciò vale anche per l'elezione del vescovo". Tutti nella diocesi sono quindi invitati a esprimere la loro opinione.