Text der Videobotschaft des Apostolischen Administrators des Bistums Chur, Bischof Peter Bürcher, zum Weihnachtsfest 2020
Hier, in unserer Kathedrale, unter dem Schutz des Heiligen Josefs grüsse ich Euch alle ganz herzlich.
Warum eigentlich in der Nähe des Heiligen Josefs?
Ganz besonders seit den letzten Jahren hat sich in mir eine tiefere Verehrung zu ihm entwickelt. Wenn wir seine Hilfe und seinen Schutz brauchen ist er immer da. «Seht, das ist der treue und kluge Hausvater, dem der Herr seine Familie anvertraut hat« (Vgl. LK 12, 42).
Deshalb auch war meine Freude gross als am 8. Dezember unser Papst Franziskus das Jahr des heiligen Josefs ausgerufen hat: «Patris corde».
«Mit väterlichem Herzen liebte Josef Jesus, der in allen vier Evangelien „der Sohn Josefs“ genannt wird.» (n°1). «Nach Maria, der Mutter Gottes, nimmt kein Heiliger so viel Platz im päpstlichen Lehramt ein wie Josef, ihr Bräutigam». (n°4).
Ein geliebter Vater, ein Vater in Zärtlichkeit, im Gehorsam und im Annehmen des Willen Gottes, ein Vater mit kreativem Mut, ein Arbeiter, immer im Schatten: Mit diesen von Zärtlichkeit durchdrungenen Worten beschreibt Papst Franziskus den heiligen Josef in seinem Apostolischen Brief «Patris Corde», veröffentlicht anlässlich des 150. Jahrestages der Verkündigung des Bräutigams der Jungfrau Maria als Patron der Universalkirche.
Was bedeutet das für uns in unserem Alltag? Papst Franziskus hat mir einmal vor einem gemeinschaftlichen, internationalen und von mir aus fast unmöglich gesehenem Unternehmen persönlich gesagt: «Der hl. Josef wird Euch allen helfen!». Und er hatte tatsächlich Recht. Der hl. Josef hat geholfen!
Heute möchte auch ich Euch allen in unseren schwierigen Zeiten sagen: der hl. Josef wird uns helfen! Dem Willen Gottes entsprechend wird er besonders denen helfen die krank, bedrückt und hoffnungslos sind. Denn er selber hat Gott in der Botschaft des Engels gehört, der ihm sagte: «Josef, Sohn Davids, fürchte dich nicht, Maria als deine Frau zu dir zu nehmen; denn das Kind, das sie erwartet, ist vom Heiligen Geist. Sie wird einen Sohn gebären; ihm sollst du den Namen Jesus geben; denn er wird sein Volk von seinen Sünden erlösen» (Matthäus 1:16.18-21.24a). Und dies geschah am ersten Weihnachtsabend der Geschichte.
Meine Lieben, in dieser Zeit, erwarten unsere Familien Liebe, unsere Kranken Hilfe, unsere Gesellschaft Solidarität, unser Bistum einen Bischof. Beten wir im Frieden durch die väterliche Fürsprache des hl. Josefs! Er wird uns helfen!
Carissimi, Buon Natale!
Graziosa Fiesta da Nadal!
Meine Lieben,
mit Gottessegen, frohe und hoffnungsvolle Weihnachten an Euch alle!
Traduzione italiana del videomessaggio di Natale di S.E. Mons. Peter Bürcher, Amministratore apostolico della Diocesi di Coira
Qui, dalla nostra Cattedrale, sotto la protezione di San Giuseppe, vi saluto tutti affettuosamente.
Ma perché qui, vicini a San Giuseppe?
Soprattutto da qualche anno a questa parte, si è sviluppata in me una devozione più profonda per lui. Quando abbiamo bisogno del suo aiuto e della sua protezione, lui è sempre lì. «Guardate, questo è il padre fedele e saggio della casa a cui il Signore ha affidato la sua famiglia» (cf. Lc. 12, 42).
Per questo mi ha riempito di gioia quando martedì scorso, 8 dicembre, papa Francesco ha proclamato l’Anno di San Giuseppe: Patris corde. «Con cuore paterno, Giuseppe amava Gesù, che in tutti e quattro i Vangeli è chiamato „il figlio di Giuseppe“» (n°1). «Dopo Maria, la Madre di Dio, nessun santo occupa tanto posto nel magistero papale quanto Giuseppe, il suo sposo» (n°4).
Un padre amato, un padre nella tenerezza, nell’obbedienza e nell’accoglienza della volontà di Dio, un padre dal coraggio creativo, un lavoratore, sempre nell’ombra. Con queste parole piene di tenerezza, papa Francesco descrive san Giuseppe nella sua lettera apostolica Patris Corde, pubblicata in occasione del 150° anniversario della proclamazione dello sposo della Vergine Maria come Patrono della Chiesa universale.
Cosa significa questo per noi nella nostra vita quotidiana? Papa Francesco un giorno mi disse personalmente, di fronte ad un gruppo internazionale, quando dal mio punto di vista la questione sembrava impossibile da risolvere: «San Giuseppe vi aiuterà tutti!». E aveva proprio ragione. San Giuseppe ci ha aiutato!
Oggi voglio anche io dire a tutti voi, in questi tempi difficili: san Giuseppe ci aiuterà! In conformità alla volontà di Dio, egli aiuterà specialmente coloro che sono malati, oppressi e senza speranza. Perché egli stesso ascoltò Dio nel messaggio dell’angelo che gli aveva detto: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria come tua sposa, perché il figlio che aspetta è dello Spirito Santo. Ella partorirà un figlio; a lui darai il nome di Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Matteo 1, 16.18-21.24a). E questo accadde alla vigilia del primo Natale della storia.
Carissimi fedeli, in questo tempo le nostre famiglie attendono l’amore, i malati il nostro aiuto, la nostra società la solidarietà e la nostra diocesi un vescovo. Preghiamo in pace per l’intercessione paterna di San Giuseppe! Lui ci aiuterà!
Carissimi tutti, con la benedizione di Dio, vi auguro un buon e santo Natale!